LINGUAGGIO RADIOFONICO E TELEVISIVO
A cura di: Gian Luigi Pezza  
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Lezione 1

Un po' di definizioni

Nell'uso comune, linguaggio è sinonimo di lingua, cioè l'idioma parlato da un'etnia, da un popolo.

Se alla parola linguaggio aggiungiamo un aggettivo come ad esempio pittorico, noi diamo alla parola linguaggio un significato particolare, più precisamente il significato diverso di espressione o per meglio dire modo o facoltà di esprimere i propri pensieri e sentimenti; per restare nell'esempio intendiamo per linguaggio pittorico, il modo di dipingere, cioè lo stile attraverso il quale il pittore esprime le sue sensazioni.

Quando parliamo di linguaggio radiofonico intendiamo il modo, lo stile di fare i programmi radiofonici, cioè la forma espressiva attraverso la quale, facendo ricorso alla parola, ai suoni e ai rumori, un soggetto (in questo caso una stazione emittente) attiva un processo di comunicazione diretto a una massa di persone, indeterminata nel numero e nel genere (1). In senso lato linguaggio radiofonico è anche il modo di distribuire i programmi nell'arco della giornata o della settimana, modo che costituisce il cosiddetto palinsesto (2) sul quale torneremo più avanti.

Ma il linguaggio è anche uno degli elementi principali della comunicazione in quanto costituisce la messa in forma (3) del pensiero cioè la codificazione (4) da parte di chi comunica.

Definiamo perciò la codificazione il processo con il quale il pensiero di un soggetto detto promotore (o trasmittente) viene adattato allo strumento (medium) (5), cioè assume una certa forma (6) , in modo da poter essere trasmesso ad un altro soggetto detto recettore (o ricevente); quest'ultimo effettua un'operazione di decodifica in modo da interpretare il pensiero originale (7). In altre parole la codificazione è la trasformazione del pensiero in messaggio; la decodificazione ne è l'interpretazione.

Attraverso la codificazione, perciò, il pensiero si trasforma in linguaggio.

Conosciamo vari tipi di linguaggio: pittorico, musicale, dei segni, fotografico, scritto, parlato. Soffermiamoci su quest'ultimo.


(1) La radio è uno dei mezzi di comunicazione di massa (Mass communication media)
(2) In RAI fino alla fine degli anni ‘70, la programmazione settimanale e mensile veniva chiamata “Schema ed era redatta, a matita tenera, su un enorme foglio. Le inevitabili variazioni, dovute alle cause più svariate, comportavano innumerevoli cancellature e riscritturazioni come sugli antichi palinsesti. Proprio negli anni ’70 allo Schema venne dato, non si sa bene da chi, il nome di palinsesto che trovò favorevole accoglimento da parte della stampa e degli studiosi di comunicazioni di massa (ma in cima al foglio ha sempre continuato a esserci scritta la parola Schema).
(3) Terminologia usata dalla scuola che fa capo a Francesco Fattorello
(4) Il codice è un insieme di regole, operanti in un sistema sociale, che attribuisce determinati significati a modi di espressione: gesti, segni grafici, simboli, suoni, azioni o parole. Un codice ha un valore limitato nel tempo, in quanto suscettibile di modifiche, e nello spazio, perché è valido solamente nell’ambito del gruppo sociale che lo ha convenzionalmente adottato.
(5) L'aria, nel caso di una conferenza; un giornale; una radio ecc.
(6) Per esempio un disegno, una foto, uno scritto, una serie di parole ecc.
(7) Quasi sempre il processo di comunicazione implica più codificazioni, ad esempio il soggetto promotore trasfroma il suo pensiero nell'idioma corrente in un certo luogo (prima codificazione); se parla davanti ad un microfono le onde di pressione sonora emesse vengono trasformate in un segnale elettrico (seconda codificazione); se il microfono appartiene ad una emittente radiofonica, il segnale elettrico prodotto andrà a modulare le onde elettromagnetiche generate dal trasmettitore (terza codificazione). Nel computer il modem (sintesi delle parole modulator demodulator) si incarica di codificare (modulare) il messaggio che inviamo, via E-mail, a un'altra persona e di codificare (demodulare) i messaggi che ci vengono inviati.


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Theorèin - Anno 2004